Nebbia come animale aggressivo

In una tra le molte belle canzoni di Ivano Fossati (Il pilota), a un certo punto si dice:

con la nebbia di Milano

che gli morsica il culo per allegria

I. Fossati, Il pilota

L’immagine della nebbia come persona o animale aggressivo, che morsica il culo al velivolo, a prima vista sembrerebbe controintuitiva – la nebbia viene più prontamente associata a qualcosa di tenue, diffuso ed evanescente. Può darsi però, per riprendere Riffaterre, che agiscano intertesti letterari in cui la nebbia è presentata in modo simile – sarà allora la memoria letteraria piuttosto che la plausibilità esperenziale a giustificare l’immagine. I due intertesti che conosco sono i seguenti, da Eliot e da Dickens:

The yellow fog that rubs its back upon the window-panes

The yellow smoke that rubs its muzzle on the window-panes

Licked its tongue into the corners of the evening

Lingered upon the pools that stand in drains

T. S. Eliot, The Love Song of J. Alfred Prufrock

Fog cruelly pinching the toes and fingers of his shivering little ‘prentice boy on deck’

C. Dickens, Bleak House

Se trovate altre associazioni simili, contattatemi!

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s