Un campo metaforico molto specifico ma non per questo non produttivo è quello che gioca sulla somiglianza visiva fra i caratteri stampati e gli insetti [+ NERO, + PICCOLO, + FORMA LONGILINEA]. Aveva attirato maldestramente anche me (‘refusi di falene’) ma meglio capire come viene gestito dai veri maestri. Queste tre occorrenze, che mi sono tutte care, vengono da Michael Hoffman, Alberto Nessi e Bartolo Cattafi:
in summer,
the thunderflies that came in and died on my books
like bits of misplaced newsprint
(Michael Hoffman, Between Bed and Wastepaper Basket)
e sul giornale di ieri il tuo nome in grassetto
come le zampe immobili di un insetto
(Alberto Nessi, Ricordo di Emilio)
la mosca ronza
sulla parola mosca
(Bartolo Cattafi, Mosca)
Come si può vedere, la metafora o tropo INSETTO = CARATTERE TIPOGRAFICO è attiva nei tre autori, ma con modalità diverse. In Hoffman e Cattafi il tema in focus e quindi il comparato sono gli insetti (trisanotteri e mosca, rispettivamente); in Nessi la relazione è inversa: sono i caratteri stampati il comparato, l’insetto il comparante. Hoffman e Nessi usano entrambi similitudini, e un’altra somiglianza sorprendente è il tema luttuoso dei loro versi: la morte dei trisanotteri (il disfacimento causato dall’estate?) in Hoffman, il necrologio di un amico in Nessi. In Nessi il rapporto è puramente metaforico-concettuale, mentre in Hoffman c’è anche contiguità fisica (e quindi possibile metonimia) fra comparato e comparante (gli insetti muoiono sui libri). In Cattafi sussiste solo contiguità fisica (e quindi drammatizzazione narrativa, come una piccola parabola), e la differenza fra i semi (nel senso semantico del termine) di insetti e caratteri stampati è posta in rilievo rispetto alle differenze: [+MOVIMENTO] per l’insetto (che ‘ronza’) ma [-MOVIMENTO] per la parola, che non vola dalla carta. A ben vedere, la stessa opposizione dei semi è attiva in Hoffman e Nessi, e se la morte è definita dall’assenza di movimento, ecco spiegati i riferimenti luttuosi in entrambi.